dall'Unità d'Italia

all'Istituzione della Scuola elementare di Lovadina

clicca sulle pagine
1 | 2 | 3  | 4 | 5 | 6  | 7 | 8  | 9 | 10  | 11 | 12  | 13 | 14  | 15 | 16  | 17 | 18  | 19 | 20  | 21 | 22  | 23 | 24  | 25
26 | 27  | 28 | 29  | 30 | 31  | 32 | 33  | 34 | 35  | 36 | 37  | 38 | 39  | 40 | 41  | 42 | 43  | 44 | 45  | 46 | 47  | 48
49  | 50 | 51  | 52
Pagina 7
Questo testo poetico è il canto degli Ebrei prigionieri in Babilonia. Temistocle Solera, il poeta che ne ha scritto i versi, si è ispirato al salmo 136 e nasce per essere cantato da un coro (popolo sofferente).
Il canto, dando del «tu», si rivolge:
- al pensiero
- alla patria
- al ricordo
- all'arpa
e solo alla fine del canto il «tu» diventa «noi»:
- ci favella
- ne infonda (ci dia coraggio)
Testo poetico e testo musicale esprimono questi vissuti:
- amore per la patria
- nostalgia
- sofferenza
- coraggio
perciò
è un testo che si rivolge a tutti coloro che, in ogni tempo, provano questi sentimenti (vissuti), credono in questi valori e in essi si riconoscono.