|
|
IL CORPO INTELLIGENTE
INIZIA UN PERCORSO SFIDA L’educazione motoria, se ben gestita, è di fondamentale importanza nel camino dell’essere umano. Il soggetto esprime la propria dinamicità attraverso il corpo. La motricità prende origine da un insieme funzionale unico, personale, indivisibile sul piano della condotta ed è parte integrante dei processi di crescita. Purtroppo la società non considera ancora le attività motorie al livello delle nobili funzioni intellettive. La sfida tende dunque a dimostrare che la gestione di sé passa attraverso la disponibilità percettivo-motoria indispensabile per la strutturazione della personalità.
PERCHÈ … CORPO INTELLIGENTE? Il soggetto attivandosi in quanto insieme funzionale, esprime attraverso il corpo la propria specificità, le proprie caratteristiche originali. Dunque occorre un intervento educativo che fornisca l’equilibrata gestione dell’attività funzionale mediante: Presa di informazione Risposta motoria globale e programmata Controllo dell’aspetto emotivo L’obbiettivo è la formazione di un soggetto disponibile nella realizzazione e nell’operatività, con un "corpo intelligente" capace di adattarsi all’ambiente, in ogni situazione.
LA SCUOLA ELEMENTARE Propone situazioni educative che, attraverso l’attivazione funzionale, favoriscono apprendimenti e produzioni sempre più ricche ed approfondite. Permette la scoperta di sé e degli altri in campo relazionale, soffermandosi sulle dinamiche di gruppo. Concede opportunità per comprendere predisposizioni e propensioni soggettive, condividendo con gli alunni percorsi d’orientamento per tendere alla realizzazione di sé.
IPOTESI PROGETTUALE L’educazione motoria funzionale se preposta nel rispetto della globalità della persona, favorisce una miglior gestione di sé nei vari contesti sociali: nella scuola, in ambito sportivo, nelle situazioni quotidiane.
SCELTE FILOSOFICHE, PEDAGOGIA E METODOLOGIE DI BASE Le scelte dell’educatore tendono coerentemente ad un soggetto, protagonista della propria crescita: Capace di gestirsi ed adattarsi alle varie situazioni ambientali; Non eccessivamente condizionato, in grado di scegliere, di agire in autonomia ma all’occasione di lasciarsi anche giudicare; Comunicativo, collaborativi, con controllo della sfera emotiva; Disponibile nella relazione come nell’operatività; Moralmente conforme alle norme sociali. La pedagogia trova riferimento nella mediazione e nella condivisione di momenti educativi vissuti insieme. La metodologia alterna: Attivazioni globali e analitiche; Aggiustamenti spontanei e programmati; Attenzione alla gestualità e alla postura; Percezione di sé e di dati esterni a sé; Apprendimenti "cercati" per imitazione e con personale elaborazione; Ecc. Da evitare condizionamenti rigidi, tecnicismi precoci, inibizioni improduttive. Importanti se ben amministrate le situazioni-problema.
LE PROPOSTE EDUCATIVE Le opportunità offerte prevedevano situazioni ed ambienti vari e stimolanti. Le proposte sono coerenti e conseguenti alla metodologia, alla pedagogia, alle scelte filosofiche di base. L’attività viene offerta nel rispetto dei tempi personali. Strutture, attrezzature, oggetti, sono scelti in base allo scopo e addetti a rendere piacevole e multiforme l’apprendimento.
RIFERIMENTI AD ATTIVITÀ PRATICHE Dimostrare che qualsiasi materiale può essere utilizzato per motivare il bambino e propone giochi e situazioni con il giornale; Tre gruppi, impiegando gli stessi attrezzi, inventano ognuno un percorso, lo provano, lo spiegano, lo costruiscono alla lavagna, lo dimostrano. Poi provano quello degli altri; Controllo del corpo: entrare ed uscire dal castello di cerchi; Supporto musicale: percezione e accordo tra il corpo e la musica, individuale e in gruppo; Controllo posturale da seduti al banco; Controllo tecnico: corsa, battere con un piede in un cerchio, con l’altro piede nel 2° cerchio e arrivo al 3°; Equidistanze con in mano un oggetto da appoggiare al suolo per poi verificare dall’esterno la propri posizione.
ALTRE PROPOSTE Il gioco: poche regole, incomplete, per indurre il bisogno di "completamento"; Il gioco: dopo averlo provato, ogni squadra si riunisce e concorda una tattica da verificare in seguito; Motricità spontanea e programmata: tiro della palla in un bersaglio; Linguaggio verbale e motricità: nominare oggetti e azioni; Scrittura: postura economica, indipendenza braccio-tronco, motricità fine delle dita, automatismo oculo-manuale, successione lettere da sinistra a destra
RIFERIMENTI TEORICI L’educatore è veramente tale se da ogni situazione sa cogliere l’opportunità per sviluppare un momento educativo. Quando un educatore propone un attività deve essere coinvolto come se anche per lui fosse la prima volta. Deve poter condividere l’entusiasmo emozionale con i bambini che ha di fronte. Le proposte e le attività che si stanno svolgendo sono vissute nel modo migliore dal bambino e dall’educatore se tinte di colori emozionali. Ci si esprime attraverso il corpo utilizzando linguaggi diversi. Ogni soggetto ne privilegia alcuni rispetto ad altri. La motricità la motrice comune dell’espressione. Concetto di errore e concetto di imprecisione nel bambino: sono i presupposti per chiamare in causa l’insieme funzionale per la rincorsa al miglioramento, dunque alla crescita. Vanno quindi accettati come salutari e con il bambino condivisi per andare oltre. Bambini iperattivi: importanza della funzione energetica. Controllo di sé passando per la conoscenza di sé, per le opportunità vissute, per la propria realizzazione attraverso l’accettazione delle proprie caratteristiche.
DOCUMENTI Descrizione dell’incontro con i bambini: annotazione di ciò che si attuato e di ciò che è emerso dalle varie situazione. Per affrontare l’incontro con competenza è indispensabile conoscere La teoria educativa generale Le caratteristiche dei propri alunni Gli obbiettivi a cui tendere e programmare, ma senza rigidità, qualche proposta di riferimento. Scheda valutativa: descrizione per ogni bambino, delle relazioni con gli altri e con l’operatività, tenendo presenti gli aspetti funzionale, emotivo, morale, partecipativo.
ATTITUDINE DELL’EDUCATORE L’adulto ha fretta, pretende subito ordine e perfezione. Dunque non impone, accelera l’attività e non concede tentativi ed errori, non permette autonomia, interviene subito per correggere. Non trasformare il gioco inventivo in imitativo. L’atteggiamento non deve essere sempre direttivo. Ruolo: rassicurante, di stimolazione, di regolazione. Scelta situazione-problema: § Livello dell’allievo +1§ Meglio se inizialmente è un successo§ Situazione con risposte variateFar provare anche la sana frustrazione del piccolo insuccesso, quando non sia definitiva. Questo no deve far perdere motivazione ma al contrario mantenere la volontà e la possibilità di trasformare l’insuccesso in successo. Se il fallimento è costante viene a mancare la funzione energetica (inibizione dell’azione di Laborit). Dare opportunità di aggiustamento motorio in modo che il bambino, di fronte ad una situazione, senta il bisogno di partecipare e di risolvere l’eventuale problema. Evitare che si instauri apatia,passività, ma anche che si crei una partecipazione impulsiva, ipercinetica (instabilità). L’aggiustamento motorio deve essere controllato. È il passaggio dalla spontaneità iniziale ad una gestione programmata del proprio agire, pur mantenendo la naturalezza del proprio agire. Il tono di base deve mantenersi in equilibrio tale da permettere attenzione e vigilanza. Questo è importante consolo nell’attività motoria ma è anche base dell’attività mentale.
Tratto da: Atti del Convegno Educazione e gestione di sé Università Cattolica del Sacro Cuore – Cremona. |